Client: Valmarecchia
2019
Branding, Graphic
The Logo and the identity for the Valmarecchia’s brand. This is the rejected proposal for the "Valmarecchia terra dei Malatesta e dei Montefeltro", a Contest launched by the Province of Rimini and the City of Sant'Arcangelo di Romagna.
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Malatesta e Montefeltro intorno al 1450 si contesero la valle del Marecchia, una terra molto profiqua per entrambe le parti. Ci sono molti monumenti e luoghi di interesse visivo come le rocche e i castelli, ma essendo tanti e diversi come stile e storia si è preferito seguire le tracce delle due casate, tracce scritte e tramandate tramite la loro comunicazione, i loro simboli. La carta e il marmo erano i device più diffusi per comunicare la forza, la fede, la conoscenza. Erano i mezzi di comunicazione d’eccellenza, il modo per essere riconosciuti e acclamati, per questo si è analizzata la situazione grafica del tempo.
Malatesta e Montefeltro intorno al 1450 si contesero la valle del Marecchia, una terra molto profiqua per entrambe le parti. Ci sono molti monumenti e luoghi di interesse visivo come le rocche e i castelli, ma essendo tanti e diversi come stile e storia si è preferito seguire le tracce delle due casate, tracce scritte e tramandate tramite la loro comunicazione, i loro simboli. La carta e il marmo erano i device più diffusi per comunicare la forza, la fede, la conoscenza. Erano i mezzi di comunicazione d’eccellenza, il modo per essere riconosciuti e acclamati, per questo si è analizzata la situazione grafica del tempo.
Malatesta e Montefeltro intorno al 1450 si contesero la valle del Marecchia, una terra molto profiqua per entrambe le parti. Ci sono molti monumenti e luoghi di interesse visivo come le rocche e i castelli, ma essendo tanti e diversi come stile e storia si è preferito seguire le tracce delle due casate, tracce scritte e tramandate tramite la loro comunicazione, i loro simboli. La carta e il marmo erano i device più diffusi per comunicare la forza, la fede, la conoscenza. Erano i mezzi di comunicazione d’eccellenza, il modo per essere riconosciuti e acclamati, per questo si è analizzata la situazione grafica del tempo.
Malatesta e Montefeltro intorno al 1450 si contesero la valle del Marecchia, una terra molto profiqua per entrambe le parti. Ci sono molti monumenti e luoghi di interesse visivo come le rocche e i castelli, ma essendo tanti e diversi come stile e storia si è preferito seguire le tracce delle due casate, tracce scritte e tramandate tramite la loro comunicazione, i loro simboli. La carta e il marmo erano i device più diffusi per comunicare la forza, la fede, la conoscenza. Erano i mezzi di comunicazione d’eccellenza, il modo per essere riconosciuti e acclamati, per questo si è analizzata la situazione grafica del tempo.
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La tipografia nel Rinascimento, epoca che contraddistingue la vita delle due casate, prevedeva diversi stili per tipologia di messaggio o per l’argomentazione del testo: se era una bibbia non poteva avere un carattere e delle decorazioni simili a quelle di un libro delle ore. Si ricorda, inoltre, che proprio in quel periodo iniziava la rivoluzione grafica con l’introduzione della stampa a caratteri mobili, 1450, un momento storico molto fervente che provcò l’adozione di nuovi e diversi caratteri di scrittura e di stampa. La concentrazione è ricaduta quindi su come si comunicavano possedimenti, informazioni, storie, appartenenze. Nel Castello Sismondo di Rimini, castello dei Malatesta, è presente all’ingresso un‘attestazione ricavata dal marmo che dice “Sismondo Malatesta”, essa è scritta con un carattere gotico imponente e duro, verrebbe da dire a “immagine e somiglianza” di Sigismondo, foto [1]. I libri del Duca di Urbino, della famosa biblioteca di palazzo, presentavano lo stesso stile, ovviamente per alcuni libri, i testi biblici ad esempio, veniva utilizzata una scrittura umanistica, come si evince dal ritaglio di bibbia qui a fianco [2], più lineare, scorrevole, dotta, in altri veniva utilizzata la “littera antiqua” anchessa utilizzata per manoscritti di tipo culturali.
La tipografia nel Rinascimento, epoca che contraddistingue la vita delle due casate, prevedeva diversi stili per tipologia di messaggio o per l’argomentazione del testo: se era una bibbia non poteva avere un carattere e delle decorazioni simili a quelle di un libro delle ore. Si ricorda, inoltre, che proprio in quel periodo iniziava la rivoluzione grafica con l’introduzione della stampa a caratteri mobili, 1450, un momento storico molto fervente che provcò l’adozione di nuovi e diversi caratteri di scrittura e di stampa. La concentrazione è ricaduta quindi su come si comunicavano possedimenti, informazioni, storie, appartenenze. Nel Castello Sismondo di Rimini, castello dei Malatesta, è presente all’ingresso un‘attestazione ricavata dal marmo che dice “Sismondo Malatesta”, essa è scritta con un carattere gotico imponente e duro, verrebbe da dire a “immagine e somiglianza” di Sigismondo, foto [1]. I libri del Duca di Urbino, della famosa biblioteca di palazzo, presentavano lo stesso stile, ovviamente per alcuni libri, i testi biblici ad esempio, veniva utilizzata una scrittura umanistica, come si evince dal ritaglio di bibbia qui a fianco [2], più lineare, scorrevole, dotta, in altri veniva utilizzata la “littera antiqua” anchessa utilizzata per manoscritti di tipo culturali.
La tipografia nel Rinascimento, epoca che contraddistingue la vita delle due casate, prevedeva diversi stili per tipologia di messaggio o per l’argomentazione del testo: se era una bibbia non poteva avere un carattere e delle decorazioni simili a quelle di un libro delle ore. Si ricorda, inoltre, che proprio in quel periodo iniziava la rivoluzione grafica con l’introduzione della stampa a caratteri mobili, 1450, un momento storico molto fervente che provcò l’adozione di nuovi e diversi caratteri di scrittura e di stampa. La concentrazione è ricaduta quindi su come si comunicavano possedimenti, informazioni, storie, appartenenze. Nel Castello Sismondo di Rimini, castello dei Malatesta, è presente all’ingresso un‘attestazione ricavata dal marmo che dice “Sismondo Malatesta”, essa è scritta con un carattere gotico imponente e duro, verrebbe da dire a “immagine e somiglianza” di Sigismondo, foto [1]. I libri del Duca di Urbino, della famosa biblioteca di palazzo, presentavano lo stesso stile, ovviamente per alcuni libri, i testi biblici ad esempio, veniva utilizzata una scrittura umanistica, come si evince dal ritaglio di bibbia qui a fianco [2], più lineare, scorrevole, dotta, in altri veniva utilizzata la “littera antiqua” anchessa utilizzata per manoscritti di tipo culturali.
La tipografia nel Rinascimento, epoca che contraddistingue la vita delle due casate, prevedeva diversi stili per tipologia di messaggio o per l’argomentazione del testo: se era una bibbia non poteva avere un carattere e delle decorazioni simili a quelle di un libro delle ore. Si ricorda, inoltre, che proprio in quel periodo iniziava la rivoluzione grafica con l’introduzione della stampa a caratteri mobili, 1450, un momento storico molto fervente che provcò l’adozione di nuovi e diversi caratteri di scrittura e di stampa. La concentrazione è ricaduta quindi su come si comunicavano possedimenti, informazioni, storie, appartenenze. Nel Castello Sismondo di Rimini, castello dei Malatesta, è presente all’ingresso un‘attestazione ricavata dal marmo che dice “Sismondo Malatesta”, essa è scritta con un carattere gotico imponente e duro, verrebbe da dire a “immagine e somiglianza” di Sigismondo, foto [1]. I libri del Duca di Urbino, della famosa biblioteca di palazzo, presentavano lo stesso stile, ovviamente per alcuni libri, i testi biblici ad esempio, veniva utilizzata una scrittura umanistica, come si evince dal ritaglio di bibbia qui a fianco [2], più lineare, scorrevole, dotta, in altri veniva utilizzata la “littera antiqua” anchessa utilizzata per manoscritti di tipo culturali.
La tipografia nel Rinascimento, epoca che contraddistingue la vita delle due casate, prevedeva diversi stili per tipologia di messaggio o per l’argomentazione del testo: se era una bibbia non poteva avere un carattere e delle decorazioni simili a quelle di un libro delle ore. Si ricorda, inoltre, che proprio in quel periodo iniziava la rivoluzione grafica con l’introduzione della stampa a caratteri mobili, 1450, un momento storico molto fervente che provcò l’adozione di nuovi e diversi caratteri di scrittura e di stampa. La concentrazione è ricaduta quindi su come si comunicavano possedimenti, informazioni, storie, appartenenze. Nel Castello Sismondo di Rimini, castello dei Malatesta, è presente all’ingresso un‘attestazione ricavata dal marmo che dice “Sismondo Malatesta”, essa è scritta con un carattere gotico imponente e duro, verrebbe da dire a “immagine e somiglianza” di Sigismondo, foto [1]. I libri del Duca di Urbino, della famosa biblioteca di palazzo, presentavano lo stesso stile, ovviamente per alcuni libri, i testi biblici ad esempio, veniva utilizzata una scrittura umanistica, come si evince dal ritaglio di bibbia qui a fianco [2], più lineare, scorrevole, dotta, in altri veniva utilizzata la “littera antiqua” anchessa utilizzata per manoscritti di tipo culturali.
Il carattere
Il carattere
Grazie a questi caratteri antichi si può tramandare la vivacità, la storia, la gente, il territorio di ieri, di oggi e di domani. La nostra vallata ha bisogno di un segno da poter utilizzare con stile e stravaganza nelle varie comunicazioni, e per poterlo fare ci si è concentrati su quei caratteri descritti in precedenza. L’azione di progetto è ricaduta sull‘estrapolazione dei segni che sono stati riprogettati adattando la loro forma, donando un tratto modero, distintivo e semplice. Ovviamente è uno spunto che potrà essere approfondito commissionando ad esempio un font calligrafico per la Valmarecchia, con buoni risvolti identitari per il nuovo brand, sopratutto se utilizzato come elemento complementare al logo. Ecco il design delle due versioni di calligrafiamoderna [a], [b]. Un progetto soddisfacente, di facile replicabilità, distintivo e complementare.
Grazie a questi caratteri antichi si può tramandare la vivacità, la storia, la gente, il territorio di ieri, di oggi e di domani. La nostra vallata ha bisogno di un segno da poter utilizzare con stile e stravaganza nelle varie comunicazioni, e per poterlo fare ci si è concentrati su quei caratteri descritti in precedenza. L’azione di progetto è ricaduta sull‘estrapolazione dei segni che sono stati riprogettati adattando la loro forma, donando un tratto modero, distintivo e semplice. Ovviamente è uno spunto che potrà essere approfondito commissionando ad esempio un font calligrafico per la Valmarecchia, con buoni risvolti identitari per il nuovo brand, sopratutto se utilizzato come elemento complementare al logo. Ecco il design delle due versioni di calligrafiamoderna [a], [b]. Un progetto soddisfacente, di facile replicabilità, distintivo e complementare.
Grazie a questi caratteri antichi si può tramandare la vivacità, la storia, la gente, il territorio di ieri, di oggi e di domani. La nostra vallata ha bisogno di un segno da poter utilizzare con stile e stravaganza nelle varie comunicazioni, e per poterlo fare ci si è concentrati su quei caratteri descritti in precedenza. L’azione di progetto è ricaduta sull‘estrapolazione dei segni che sono stati riprogettati adattando la loro forma, donando un tratto modero, distintivo e semplice. Ovviamente è uno spunto che potrà essere approfondito commissionando ad esempio un font calligrafico per la Valmarecchia, con buoni risvolti identitari per il nuovo brand, sopratutto se utilizzato come elemento complementare al logo. Ecco il design delle due versioni di calligrafiamoderna [a], [b]. Un progetto soddisfacente, di facile replicabilità, distintivo e complementare.
Grazie a questi caratteri antichi si può tramandare la vivacità, la storia, la gente, il territorio di ieri, di oggi e di domani. La nostra vallata ha bisogno di un segno da poter utilizzare con stile e stravaganza nelle varie comunicazioni, e per poterlo fare ci si è concentrati su quei caratteri descritti in precedenza. L’azione di progetto è ricaduta sull‘estrapolazione dei segni che sono stati riprogettati adattando la loro forma, donando un tratto modero, distintivo e semplice. Ovviamente è uno spunto che potrà essere approfondito commissionando ad esempio un font calligrafico per la Valmarecchia, con buoni risvolti identitari per il nuovo brand, sopratutto se utilizzato come elemento complementare al logo. Ecco il design delle due versioni di calligrafiamoderna [a], [b]. Un progetto soddisfacente, di facile replicabilità, distintivo e complementare.
Grazie a questi caratteri antichi si può tramandare la vivacità, la storia, la gente, il territorio di ieri, di oggi e di domani. La nostra vallata ha bisogno di un segno da poter utilizzare con stile e stravaganza nelle varie comunicazioni, e per poterlo fare ci si è concentrati su quei caratteri descritti in precedenza. L’azione di progetto è ricaduta sull‘estrapolazione dei segni che sono stati riprogettati adattando la loro forma, donando un tratto modero, distintivo e semplice. Ovviamente è uno spunto che potrà essere approfondito commissionando ad esempio un font calligrafico per la Valmarecchia, con buoni risvolti identitari per il nuovo brand, sopratutto se utilizzato come elemento complementare al logo. Ecco il design delle due versioni di calligrafiamoderna [a], [b]. Un progetto soddisfacente, di facile replicabilità, distintivo e complementare.
Logo
Logo
Gli stemmi delle due casate sono costruite su uno scudo, per i Montefeltro il simbolo animale è l’aquila, per i Malatesta c’è un volatile con testa d’elefante, che spesso veniva utilizzato come elemento principale. Rubando questi due elementi, l’uccello e l’elefante (precisamente la sua proboscide), una volta analizzate le loro forme, si è costruito un elemento visivo forte e d’impatto. La ricerca e il progetto del font calligrafico ha aiutato alla definizione dei nuovi segni che potrebbero contraddistinguere il nuovo percorso visivo della valle dell’Ariminus. Il logo che caratterizza un brand deve racchiudere i valori del territorio in un segno riconoscibile ma in modo semplice, essenziale, e in questo caso non puramente figurativo, ma con un indice alto di stilizzazione, in modo che possa essere ricordato e col tempo scoperto. Non è necessario raffigurare la realtà così com’è, non sarebbe più un’immagine di sintesi ma un altro format visivo. Il logo nella parte superiore presenta due elementi che si uniscono, due mani, due valli, due ali (come nell’araldica dei Montefeltro l’aquila), il simbolo ricorda inoltre la lettera “V”e “M”. Nella parte inferiore invece è rappresentato il letto di un fiume, il Marecchia, che può essere visto anche come la zanna di un elefante, l’animale dei Malatesta. I due elementi non si toccano, come se siano divisi da un terzo elemento, che viene fuori grazie allo spazio negativo, la proboscide dell’elefante in posa. La disposizione degli elementi e lo spazio tra essi conferisce, secondo le regole gestaltiche, la conformazione grafica di scudo, un altro forte richiamo alle signorie della nostra grande vallata e ai comuni che ne fanno parte.
Gli stemmi delle due casate sono costruite su uno scudo, per i Montefeltro il simbolo animale è l’aquila, per i Malatesta c’è un volatile con testa d’elefante, che spesso veniva utilizzato come elemento principale. Rubando questi due elementi, l’uccello e l’elefante (precisamente la sua proboscide), una volta analizzate le loro forme, si è costruito un elemento visivo forte e d’impatto. La ricerca e il progetto del font calligrafico ha aiutato alla definizione dei nuovi segni che potrebbero contraddistinguere il nuovo percorso visivo della valle dell’Ariminus. Il logo che caratterizza un brand deve racchiudere i valori del territorio in un segno riconoscibile ma in modo semplice, essenziale, e in questo caso non puramente figurativo, ma con un indice alto di stilizzazione, in modo che possa essere ricordato e col tempo scoperto. Non è necessario raffigurare la realtà così com’è, non sarebbe più un’immagine di sintesi ma un altro format visivo. Il logo nella parte superiore presenta due elementi che si uniscono, due mani, due valli, due ali (come nell’araldica dei Montefeltro l’aquila), il simbolo ricorda inoltre la lettera “V”e “M”. Nella parte inferiore invece è rappresentato il letto di un fiume, il Marecchia, che può essere visto anche come la zanna di un elefante, l’animale dei Malatesta. I due elementi non si toccano, come se siano divisi da un terzo elemento, che viene fuori grazie allo spazio negativo, la proboscide dell’elefante in posa. La disposizione degli elementi e lo spazio tra essi conferisce, secondo le regole gestaltiche, la conformazione grafica di scudo, un altro forte richiamo alle signorie della nostra grande vallata e ai comuni che ne fanno parte.
Gli stemmi delle due casate sono costruite su uno scudo, per i Montefeltro il simbolo animale è l’aquila, per i Malatesta c’è un volatile con testa d’elefante, che spesso veniva utilizzato come elemento principale. Rubando questi due elementi, l’uccello e l’elefante (precisamente la sua proboscide), una volta analizzate le loro forme, si è costruito un elemento visivo forte e d’impatto. La ricerca e il progetto del font calligrafico ha aiutato alla definizione dei nuovi segni che potrebbero contraddistinguere il nuovo percorso visivo della valle dell’Ariminus. Il logo che caratterizza un brand deve racchiudere i valori del territorio in un segno riconoscibile ma in modo semplice, essenziale, e in questo caso non puramente figurativo, ma con un indice alto di stilizzazione, in modo che possa essere ricordato e col tempo scoperto. Non è necessario raffigurare la realtà così com’è, non sarebbe più un’immagine di sintesi ma un altro format visivo. Il logo nella parte superiore presenta due elementi che si uniscono, due mani, due valli, due ali (come nell’araldica dei Montefeltro l’aquila), il simbolo ricorda inoltre la lettera “V”e “M”. Nella parte inferiore invece è rappresentato il letto di un fiume, il Marecchia, che può essere visto anche come la zanna di un elefante, l’animale dei Malatesta. I due elementi non si toccano, come se siano divisi da un terzo elemento, che viene fuori grazie allo spazio negativo, la proboscide dell’elefante in posa. La disposizione degli elementi e lo spazio tra essi conferisce, secondo le regole gestaltiche, la conformazione grafica di scudo, un altro forte richiamo alle signorie della nostra grande vallata e ai comuni che ne fanno parte.
Gli stemmi delle due casate sono costruite su uno scudo, per i Montefeltro il simbolo animale è l’aquila, per i Malatesta c’è un volatile con testa d’elefante, che spesso veniva utilizzato come elemento principale. Rubando questi due elementi, l’uccello e l’elefante (precisamente la sua proboscide), una volta analizzate le loro forme, si è costruito un elemento visivo forte e d’impatto. La ricerca e il progetto del font calligrafico ha aiutato alla definizione dei nuovi segni che potrebbero contraddistinguere il nuovo percorso visivo della valle dell’Ariminus. Il logo che caratterizza un brand deve racchiudere i valori del territorio in un segno riconoscibile ma in modo semplice, essenziale, e in questo caso non puramente figurativo, ma con un indice alto di stilizzazione, in modo che possa essere ricordato e col tempo scoperto. Non è necessario raffigurare la realtà così com’è, non sarebbe più un’immagine di sintesi ma un altro format visivo. Il logo nella parte superiore presenta due elementi che si uniscono, due mani, due valli, due ali (come nell’araldica dei Montefeltro l’aquila), il simbolo ricorda inoltre la lettera “V”e “M”. Nella parte inferiore invece è rappresentato il letto di un fiume, il Marecchia, che può essere visto anche come la zanna di un elefante, l’animale dei Malatesta. I due elementi non si toccano, come se siano divisi da un terzo elemento, che viene fuori grazie allo spazio negativo, la proboscide dell’elefante in posa. La disposizione degli elementi e lo spazio tra essi conferisce, secondo le regole gestaltiche, la conformazione grafica di scudo, un altro forte richiamo alle signorie della nostra grande vallata e ai comuni che ne fanno parte.
Gli stemmi delle due casate sono costruite su uno scudo, per i Montefeltro il simbolo animale è l’aquila, per i Malatesta c’è un volatile con testa d’elefante, che spesso veniva utilizzato come elemento principale. Rubando questi due elementi, l’uccello e l’elefante (precisamente la sua proboscide), una volta analizzate le loro forme, si è costruito un elemento visivo forte e d’impatto. La ricerca e il progetto del font calligrafico ha aiutato alla definizione dei nuovi segni che potrebbero contraddistinguere il nuovo percorso visivo della valle dell’Ariminus. Il logo che caratterizza un brand deve racchiudere i valori del territorio in un segno riconoscibile ma in modo semplice, essenziale, e in questo caso non puramente figurativo, ma con un indice alto di stilizzazione, in modo che possa essere ricordato e col tempo scoperto. Non è necessario raffigurare la realtà così com’è, non sarebbe più un’immagine di sintesi ma un altro format visivo. Il logo nella parte superiore presenta due elementi che si uniscono, due mani, due valli, due ali (come nell’araldica dei Montefeltro l’aquila), il simbolo ricorda inoltre la lettera “V”e “M”. Nella parte inferiore invece è rappresentato il letto di un fiume, il Marecchia, che può essere visto anche come la zanna di un elefante, l’animale dei Malatesta. I due elementi non si toccano, come se siano divisi da un terzo elemento, che viene fuori grazie allo spazio negativo, la proboscide dell’elefante in posa. La disposizione degli elementi e lo spazio tra essi conferisce, secondo le regole gestaltiche, la conformazione grafica di scudo, un altro forte richiamo alle signorie della nostra grande vallata e ai comuni che ne fanno parte.
Font
Font
Ad esso è affiancato il font Info Text, del designer Erik Spiekermann, utilizzato anche qui nel testo che state leggendo. Info Text prende il nome dal suo scopo: il trasferimento di informazioni. Le sue linee pulite non rilasciano dichiarazioni di moda, ma accolgono lo sguardo con tratti morbidi, “friendly”. Inizialmente il carattere tipografico era destinato all'uso sulla segnaletica stradale e su altri sistemi di orientamento nelle stazioni, sugli edifici, ecc. Questo font è il giusto compromesso per poter indicare al meglio luoghi e punti di interesse con cui il viaggiatore ed il turista avranno a che fare.
Ad esso è affiancato il font Info Text, del designer Erik Spiekermann, utilizzato anche qui nel testo che state leggendo. Info Text prende il nome dal suo scopo: il trasferimento di informazioni. Le sue linee pulite non rilasciano dichiarazioni di moda, ma accolgono lo sguardo con tratti morbidi, “friendly”. Inizialmente il carattere tipografico era destinato all'uso sulla segnaletica stradale e su altri sistemi di orientamento nelle stazioni, sugli edifici, ecc. Questo font è il giusto compromesso per poter indicare al meglio luoghi e punti di interesse con cui il viaggiatore ed il turista avranno a che fare.
Ad esso è affiancato il font Info Text, del designer Erik Spiekermann, utilizzato anche qui nel testo che state leggendo. Info Text prende il nome dal suo scopo: il trasferimento di informazioni. Le sue linee pulite non rilasciano dichiarazioni di moda, ma accolgono lo sguardo con tratti morbidi, “friendly”. Inizialmente il carattere tipografico era destinato all'uso sulla segnaletica stradale e su altri sistemi di orientamento nelle stazioni, sugli edifici, ecc. Questo font è il giusto compromesso per poter indicare al meglio luoghi e punti di interesse con cui il viaggiatore ed il turista avranno a che fare.
Ad esso è affiancato il font Info Text, del designer Erik Spiekermann, utilizzato anche qui nel testo che state leggendo. Info Text prende il nome dal suo scopo: il trasferimento di informazioni. Le sue linee pulite non rilasciano dichiarazioni di moda, ma accolgono lo sguardo con tratti morbidi, “friendly”. Inizialmente il carattere tipografico era destinato all'uso sulla segnaletica stradale e su altri sistemi di orientamento nelle stazioni, sugli edifici, ecc. Questo font è il giusto compromesso per poter indicare al meglio luoghi e punti di interesse con cui il viaggiatore ed il turista avranno a che fare.
Ad esso è affiancato il font Info Text, del designer Erik Spiekermann, utilizzato anche qui nel testo che state leggendo. Info Text prende il nome dal suo scopo: il trasferimento di informazioni. Le sue linee pulite non rilasciano dichiarazioni di moda, ma accolgono lo sguardo con tratti morbidi, “friendly”. Inizialmente il carattere tipografico era destinato all'uso sulla segnaletica stradale e su altri sistemi di orientamento nelle stazioni, sugli edifici, ecc. Questo font è il giusto compromesso per poter indicare al meglio luoghi e punti di interesse con cui il viaggiatore ed il turista avranno a che fare.
Manifesto di presentazione
Manifesto di presentazione
Possibili manifesti di presentazione, in mockup, che presentano il carattere ed il logo progettati per il brand Valmarecchia. Per quanto riguarda le cromie: l’elaborato [f] presenta due colori che assieme funzionano molto bene il giallo ed il nero. Il primo oltre a contraddistinguere le casate dei Malatesta e dei Montefeltro ricorda il ruolo importantissimo che ha avuto la miniera dello zolfo di Perticara per la nostra vallata. l’elaborato [g] ha come caratteristica l’arancio, colore della ruggine e che ricorda l’antica stampa romagnola diffusissima nel nostro territorio. Il terzo elaborato [h] ha come caratteristica un gradiente che parte da un blu, che simboleggia il Marecchia, per arrivare ad un arancio, la terra e l’autunno, la stagione di punta per la nostra valle in cui vengono raccolti alcuni dei suoi migliori frutti, dai tartufi ai porcini, dalle castagne ai frutti antichi.
Possibili manifesti di presentazione, in mockup, che presentano il carattere ed il logo progettati per il brand Valmarecchia. Per quanto riguarda le cromie: l’elaborato [f] presenta due colori che assieme funzionano molto bene il giallo ed il nero. Il primo oltre a contraddistinguere le casate dei Malatesta e dei Montefeltro ricorda il ruolo importantissimo che ha avuto la miniera dello zolfo di Perticara per la nostra vallata. l’elaborato [g] ha come caratteristica l’arancio, colore della ruggine e che ricorda l’antica stampa romagnola diffusissima nel nostro territorio. Il terzo elaborato [h] ha come caratteristica un gradiente che parte da un blu, che simboleggia il Marecchia, per arrivare ad un arancio, la terra e l’autunno, la stagione di punta per la nostra valle in cui vengono raccolti alcuni dei suoi migliori frutti, dai tartufi ai porcini, dalle castagne ai frutti antichi.
Possibili manifesti di presentazione, in mockup, che presentano il carattere ed il logo progettati per il brand Valmarecchia. Per quanto riguarda le cromie: l’elaborato [f] presenta due colori che assieme funzionano molto bene il giallo ed il nero. Il primo oltre a contraddistinguere le casate dei Malatesta e dei Montefeltro ricorda il ruolo importantissimo che ha avuto la miniera dello zolfo di Perticara per la nostra vallata. l’elaborato [g] ha come caratteristica l’arancio, colore della ruggine e che ricorda l’antica stampa romagnola diffusissima nel nostro territorio. Il terzo elaborato [h] ha come caratteristica un gradiente che parte da un blu, che simboleggia il Marecchia, per arrivare ad un arancio, la terra e l’autunno, la stagione di punta per la nostra valle in cui vengono raccolti alcuni dei suoi migliori frutti, dai tartufi ai porcini, dalle castagne ai frutti antichi.
Possibili manifesti di presentazione, in mockup, che presentano il carattere ed il logo progettati per il brand Valmarecchia. Per quanto riguarda le cromie: l’elaborato [f] presenta due colori che assieme funzionano molto bene il giallo ed il nero. Il primo oltre a contraddistinguere le casate dei Malatesta e dei Montefeltro ricorda il ruolo importantissimo che ha avuto la miniera dello zolfo di Perticara per la nostra vallata. l’elaborato [g] ha come caratteristica l’arancio, colore della ruggine e che ricorda l’antica stampa romagnola diffusissima nel nostro territorio. Il terzo elaborato [h] ha come caratteristica un gradiente che parte da un blu, che simboleggia il Marecchia, per arrivare ad un arancio, la terra e l’autunno, la stagione di punta per la nostra valle in cui vengono raccolti alcuni dei suoi migliori frutti, dai tartufi ai porcini, dalle castagne ai frutti antichi.
Possibili manifesti di presentazione, in mockup, che presentano il carattere ed il logo progettati per il brand Valmarecchia. Per quanto riguarda le cromie: l’elaborato [f] presenta due colori che assieme funzionano molto bene il giallo ed il nero. Il primo oltre a contraddistinguere le casate dei Malatesta e dei Montefeltro ricorda il ruolo importantissimo che ha avuto la miniera dello zolfo di Perticara per la nostra vallata. l’elaborato [g] ha come caratteristica l’arancio, colore della ruggine e che ricorda l’antica stampa romagnola diffusissima nel nostro territorio. Il terzo elaborato [h] ha come caratteristica un gradiente che parte da un blu, che simboleggia il Marecchia, per arrivare ad un arancio, la terra e l’autunno, la stagione di punta per la nostra valle in cui vengono raccolti alcuni dei suoi migliori frutti, dai tartufi ai porcini, dalle castagne ai frutti antichi.
Altre applicazioni
Altre applicazioni
Un’altra coppia di Mockup, sempre stessi elementi (logo e carattere) applicati ad un van cittadino. Come si evince dalle immagini, in entrambi i casi si ha una comunicazione visiva di impatto, riconoscibile, impressiva, suggestiva e moderna, con un occhio al passato, alla storia, al territorio.
Un’altra coppia di Mockup, sempre stessi elementi (logo e carattere) applicati ad un van cittadino. Come si evince dalle immagini, in entrambi i casi si ha una comunicazione visiva di impatto, riconoscibile, impressiva, suggestiva e moderna, con un occhio al passato, alla storia, al territorio.
Un’altra coppia di Mockup, sempre stessi elementi (logo e carattere) applicati ad un van cittadino. Come si evince dalle immagini, in entrambi i casi si ha una comunicazione visiva di impatto, riconoscibile, impressiva, suggestiva e moderna, con un occhio al passato, alla storia, al territorio.
Un’altra coppia di Mockup, sempre stessi elementi (logo e carattere) applicati ad un van cittadino. Come si evince dalle immagini, in entrambi i casi si ha una comunicazione visiva di impatto, riconoscibile, impressiva, suggestiva e moderna, con un occhio al passato, alla storia, al territorio.
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SPECIAL
Miss WendyBranding, Graphic
The First TimeFilm, Motion, Graphic
Cosagel Brand IdentityBranding, Web, Graphic
Website LaunchBranding, video